Questa
crostata è tratta da questo super-blog
(http://cakegardenproject.com/),
l'ho solamente adattata alla mia abitudinaria pastafrolla e alle
disponibilità del mio frigo.
Questa
crostata non è un libro, ma un racconto. So per certo, inoltre, che
è tratto da una storia vera. E' molto carino per cui lo scrivo per
intero qui di seguito, prima della ricetta. E bom.
Biografia di un dente da latte
Sono
un incisivo centrale inferiore da latte. Ho iniziato a spuntare dalla
gengiva nell’aprile dell’ottantasei. Fui il primo dell’arcata
inferiore. Lui passava sempre il dito sulla mia testa avanti e
indietro per capire cosa fossi. Mi accarezzava tutto il giorno con
quell’ indice morbido, gommoso di mou. Non ricevetti mai più quel
tipo di attenzione.
Capitava
di vedere le persone guardarmi, quando piangeva, o quando rideva. Poi
lui chiudeva la bocca e veniva il buio. Un buio caldo e umido. A
volte si rifiutava di mangiare gli alimenti di base per la sua
crescita come il pesce molle. Il pesce molle non gli piaceva proprio,
gli piaceva il latte con il cioccolato, e io e il mio compagno gli
tenevamo sempre la gomma del biberon. Ci sentivamo importanti, in
qualche modo.
Con
il tempo imparai a leggere e parlare, muovendomi con la mandibola al
ritmo delle corde vocali. La bocca ormai si era riempita di denti
bianchi e squadrati. Una volta al giorno ci sciacquava con il
dentifricio azzurro, dolce. Era una bella sensazione, perché il
clima si rinfrescava e il caldo umido del buio lasciava il posto alla
brezza leggera. A causa del morso leggermente spostato, tutte le
funzioni di frantumazione e masticazione le svolgevano i molari, i
canini, gli incisivi laterali. Io e il mio compagno ci sentivamo
piccoli e insignificanti a confronto. Nascosti dai due grossi
incisivi superiori ci proteggevamo dalle unghie o dai panini di grano
duro, ridendo nell’ombra. Non avevamo alcun compito. Però eravamo
i primi a vedere il sole quando lui sorrideva.
Un
autunno iniziarono a cadere tutti. Ricordo il mio compagno appeso a
un filo che girava intorno alle sue minuscole radici e nervetti
scoperti. E così gli altri, prima di essere strappati via. Nuovi
denti spuntavano dalle gengive, giovani e violenti, e diventavano
cinque volte, sei volte più grandi di me. Io restavo seduto
composto. Non sapevo ancora che avrei aspettato anni e ancora anni
eroso dalle consonanti e dimenticato all’ombra dei nuovi
mastodontici incisivi superiori. Più passava il tempo, più
consumavo la paura nell’attesa. Nano tra i giganti vedevo passare i
succhi gastrici dopo le sbronze, alcool e cibo piccante da
rimpiangere gli omogeneizzati. Baci bellissimi e altri meno, acidi
come il vino del discount. Le unghie divorate e sputate a terra, e
lui che sorrideva sempre meno lasciando me rimpicciolire in questa
prigione buia e umida.
Mai
utile alla masticazione, mai alla frantumazione, usurato dal tempo
riempio uno spazio e aspetto. Vedo la luce quando mi viene concesso,
e in una frazione di secondo posso riposare sulle mie radici
consumate in una seggiola di tessuto molle.
Ricetta:
Pastafrolla
Pacioccare con le mani 100 gr di zucchero, 220 gr di
farina, 25 gr di farina di mandorle, 1 pizzico
di sale, 1/2 bustina di lievito e
1 bustina di vanillina. Aggiungere un po' alla volta 100 gr di
burro ed amalgamarlo bene. Disporre il tutto nella forma a
vulcano e riempire il cratere con un uovo intero e un
tuorlo. Con le dita iniziare a girare per mescolare l'uovo con il
bordo del cratere e poi con tutto; continuare fino a che non si
ottiene un impasto solido, lavorando con il palmo delle mani (non le
dita), ma non troppo. Stendere la pasta su una tortiera (imburrata e
infarinata) e bucherellare con la forchetta, tanti bucherelli.
Infornare a 180°C per circa
mezz’ora (dipende dal forno). Togliere e lasciare raffreddare.
Crema
Lavorare 500 gr di ricotta con
dello zucchero a velo fino a formare una crema liscia, poi aggiungere
un po' alla volta 200 ml di panna montata. Assaggiare e regolare con lo zucchero a velo a piacimento (io sono golosa per cui ne ho messo in totale circa 40 gr). Tagliare due perette ben
mature a pezzetti piccoli e unirli al composto, insieme a del
cioccolato extrafondente a scagliette (io ho usato rimasugli di un
uovo di pasqua).
Versare il tutto sulla
pastafrolla (non calda!) e mettere in frigo.
Crumble
Mettere su una teglia rivestita
da carta da forno 100 gr di farina 00, 100 gr di burro
freddo, 100 gr di farina di mandorle, 100 gr di
zucchero di canna e un cucchiaino di cannella in polvere.
Infornare per circa 20 min e poi far raffreddare, prima di metterlo
sulla torta. In realtà con queste dosi mi è venuto un quintale di crumble !