mercoledì 31 ottobre 2012

torta dobos LA FINE DELLA STRADA di John Barth


Lo stile limpido e preciso di Barth per narrare la storia di un triangolo amoroso; per presentare personaggi odiosi ma che alla fine, al lettore, piacciono; per generare un romanzo filosofico tutt’altro che banale ma piuttosto crudo e crudele, pesantuccio ma coinvolgente. Ecco la torta Dobos, decisamente pesantuccia ma coinvolgente. Dolce da eseguire con una certa precisione, per arrivare a sovrapporre sei o sette strati alternati di pasta e crema ottenendo un risultato “pulito”, chiudendo il tutto con una glassa incisa. 


Ricetta:   




Pasta

Mescolare bene 6 tuorli con 120 gr di zucchero e una bustina di zucchero vanigliato, fino a ottenere un bel composto spumoso e chiaro. Aggiungere 140 gr di farina, 80 gr di burro ammorbidito e, poco alla volta, i 6 albumi montati a neve (incorporando bene, lentamente, dal basso verso l’alto). Imburrare e infarinare le tortiere in cui verserete il composto per creare i dischi di pasta (vanno bene anche le tortiere di alluminio usa e getta); in ognuna va quindi messo 1/8 dell’impasto (se si vogliono fare otto dischi. Anche sei vanno bene però) e ciascuna va poi infornata a 200°C per 6-8 minuti. Una volta ottenute le otto (o sei) focaccine tonde, lasciarle raffreddare.

Pulizia del recipiente: trascurabile.


Crema

Mescolare 200 gr di burro ammorbidito a temperatura ambiente con 200 gr di zucchero a velo, 60 gr di cioccolato fondente fuso, 20 gr di cacao amaro e 2 uova, così da ottenere una crema soffice ( a cui andrebbe aggiunto un goccio di rum).

Pulizia del recipiente: decisamente consigliata. Alla lunga potrebbe nauseare un po', ma inizialmente è altamente apprezzabile.


Creare la torta alternando un disco con uno strato di crema e via così, lasciando un disco da parte; spalmare la crema anche sulle pareti esterne della torta.


Glassa

Sciogliere a fiamma minima 200 gr di zucchero a velo finchè non diventa dorato; appena fluido, aggiungere 30 gr di burro. Versare la glassa ottenuta sul disco tenuta da parte precedentemente e, prima che lo zucchero solidifichi, con un coltello unto d’olio tagliare questo coperchio negli spicchi che poi saranno le fette di torta. 

Non appena la glassa sarà raffreddata, ricomporre il disco sulla torta.

domenica 14 ottobre 2012

carrot cake IL BARONE RAMPANTE di Italo Calvino


Un dolce che mette il buon umore, leggero e soffice. Anche Cosimo che vive sugli alberi mette il buon umore, la leggerezza del linguaggio e l’ironia di Calvino non fanno pesare la drammaticità di alcuni momenti e nonostante tutto, non si può pensare al Barone Rampante se non con una buona dose di vivacità e freschezza. Ecco, lo stesso vale per questa carrot cake; ci sono le salutari carote con i loro principi nutritivi e il loro splendido colore, il resto degli ingredienti passa in secondo piano.


Ricetta:






Mischiare 125 gr di farina, un pizzico di sale e un cucchiaio di cannella in una terrina decisamente capiente. Unire 125 gr di zucchero di canna, 2 uova e 100 ml di olio di semi di girasole e mescolare bene. Aggiungere anche 175 gr di carote grattugiate, 25 gr di farina di cocco e 2 cucchiai di noci sbriciolate. Inoltre, aggiungerei anche mezza bustina di lievito e un goccio di latte, finchè la consistenza non vi sembri proprio quella perfetta. Cioè...non troppo dura, non troppo molle. Girare tutto e versare il contenuto in un recipiente imburrato e infarinato (tortiera di circa 20 cm di diametro, oppure uno stampo per plumcake va benissimo) da mettere in forno, preriscaldato  a 180°, per 20-25 minuti.


Pulizia del recipiente: squisito. si sentono bene la morbidezza dell'impasto e la croccantezza dei gherigli di noce. dolce grazie alla farina di cocco, ma non troppo da nauseare. assolutamente da non perdere.




Togliere del forno e servire come più si preferisce. Buona tiepida, ma anche fresca con una spruzzata di zucchero a velo. Si potrebbe aggiungere, secondo il gusto inglese, una sorta di glassa formaggiosa sopra (che ritengo però estremamente nauseante). Buona così. semplice.





mercoledì 10 ottobre 2012

(dolcetti) VITE DI UOMINI NON ILLUSTRI di Giuseppe Pontiggia


Semplici biografie di persone comuni, vissute tra fine 800 e inizio 2000; pochi dettagli, solo i più significativi per chi li ha vissuti (probabilmente trascurabili da tutti gli altri). Frammenti di vite sconosciute che ipnotizzano, storie che riempiono e soddisfano e coinvolgono ma che alla fine, singolarmente, non lasciano tracce evidenti. Come tanti fiocchi di neve che formano un’unica distesa bianca. Come questi tartufini, che nella loro semplicità e singolarità, rappresentano certamente un dolce capace di riempire e soddisfare e coinvolgere.



Ricetta:






(per circa 110 tartufini) Mettere nel frullatore:
- 1/2 kg di mascarpone
- 150 gr di noci tritate
- 1/2 kg di savoiardi
- 7 cucchiai e mezzo di cacao dolce
7 cucchiai e mezzo di rum
- 2 bustine di vanillina.
Una volta frullato tutto, fare delle palline con le mani e rotolarle nelle codette di cioccolata. Mettere in frigo e far raffreddare.

Pulizia del recipiente: è il dolce stesso, solo in forma sparsa e senza codette. 


Servire freddi, magari dentro scodellini di carta.







sabato 6 ottobre 2012

torta SALTATEMPO di Stefano Benni


Un’ equilibrata alternanza di acidità e dolcezza: in questo, Saltatempo è paragonabile alla fresca torta al limone con meringa. L’ amara ironia di Benni si intreccia alle divertenti (talvolta romantiche) vicende del suo personaggio, come l’aspro sapore di limone viene accompagnato dalla dolcezza di un soffice albume zuccheroso, croccante fuori e morbido dentro. Una combinazione strepitosa.    



Ricetta:






La base per questa torta è la pasta brisè: si può comprare già fatta o farla (secondo propria coscienza. Io feci questo dolce apposta per fare fuori un rotolo di pasta brisè comprata, per esempio). Il punto è che, comprata o preparata, bisogna posizionarla in una tortiera, bucherellarla sul fondo, farla cuocere in forno già caldo a 200°C con sopra un foglio di stagnola e dei fagioli secchi (parecchi), in modo da non farla gonfiare troppo e metterci poi il ripieno successivamente. Dopo 15 minuti togliere i fagioli e la stagnola e cuocere per altri 10 minuti, poi basta. Via dal forno. Si può fare anche con la pasta frolla.


Crema

Mentre la pasta si cuoce, mettere in una casseruola 3 cucchiai di farina di granoturco, 85 gr di zucchero di canna e la buccia grattugiata di 3 limoni. Unire GRADUALMENTE 300 ml di acqua fredda e 100 ml di succo di limone. Mettere sul fuoco a fiamma media girando costantemente; abbassare la fiamma e cuocere per un minuto, finchè la crema non diventa liscia e lucente. Togliere dal fuoco e unire 3 tuorli (preoccupandosi di mettere da parte le 3 dolci metà di ogni tuorlo), uno alla volta, poi 55 gr di burro. Far raffreddare e poi inserire questa crema nella tortiera, sopra la pasta precedentemente cotta.

Pulizia del recipiente: piacevole, fresco sapore di limone che non appesantisce.


Meringa

Con le fruste elettriche, montare a neve i 3 albumi precedentemente separati dai 3 tuorli (sbattere fino a quando la forchetta non sta in piedi da sola!), con un pizzico di sale. Gradualmente aggiungere 1 cucchiaio di zucchero di canna e 160 gr di zucchero semolato: il composto dev’essere lucente. Mettere questa meringa sopra la crema al limone preparata prima, creando col cucchiaio dei ciuffetti sulla superfici (per una ragione puramente estetica, per cui si può mettere anche totalmente a caso).
Mettere la torta così composta in forno preriscaldato a 150°C per 20-30 minuti, affinchè la meringa diventi dorata in superficie (ma morbida dentro!). 

Pulizia del recipiente: sconsigliata. nauseante.

Togliere dal forno e far raffreddare.






mercoledì 3 ottobre 2012

torta LIBERTA' di Jonathan Franzen

Il parallelismo tra questo dolce (una falsa torta 900 eporediese) e il celebre romanzo di Franzen, esiste per almeno due motivi. Primo, una questione di peso: la deliziosa crema 900 rilascia burro al solo sguardo e le 626 pagine di Libertà trasudano così tante parole che ad un primo impatto potrebbero intimorire. Secondo, questi due splendidi oggetti producono lo stesso effetto sull'animo umano, esprimibile tramite le stesse parole di J.F. mentre descrive quello che ha ricercato nella sua opera: " l'esperienza del romanzo che ti porta via da te, il desiderio di tornare a casa per riprenderlo. Ne abbiamo bisogno " .
(intervista sul venerdì di Repubblica)


Ricetta:


[è meglio procedere prima con la crema, in modo da lasciarla raffreddare bene prima di concluderne la preparazione]






Crema

Sbattere bene 2 tuorli con 100 gr di zucchero, aggiungere 25 gr di farina e 1 bustina di vanillina. Far bollire 0,25 l di latte e aggiungerlo al composto precedente. Rimettere tutto sul fuoco, farla addensare e poi aggiungere 125 gr di burro e 100 gr di cioccolato fondente a pezzi. Quando è tutto sciolto, lasciar raffreddare. Quando è tutto freddo (nel frattempo si può procedere con la preparazione del pan di spagna), mettere a bagnomaria nel ghiaccio e sbattere con le fruste elettriche. La crema deve diventare chiara, spumosa, della consistenza perfetta da essere assaggiata con il dito.

Pulizia del recipiente:  momento che vale l’intera preparazione.


Pan di spagna

Sbattere 3 tuorli con 1,5 hg di zucchero, fino a che non diventano chiari e si formano le bollicine. Aggiungere con il setacciatore 1 hg di fecola di patate, 1 cucchiaio di farina, 1/2 bustina di lievito e 1 cucchiaio di cacao amaro, sempre continuando a girare. Nel frattempo, se il composto si fa troppo duro, iniziare ad aggiungere anche i 3 albumi precedentemente montati a neve (montati finchè una forchetta non riesce a stare in piedi da sola). Amalgamare bene facendo attenzione a non smontare gli albumi, quindi con delicatezza dal basso verso l’alto. Versare il tutto in una tortiera precedentemente imburrata e infarinata, infornare a 180° per circa 30-35 minuti.

Pulizia del recipiente:  piacevole. Meglio con l’ausilio di un cucchiaio.

Tagliare il pan di spagna a metà, mettere la crema in mezzo e richiuderlo. Spruzzare zucchero a velo o quello che si preferisce.