giovedì 21 novembre 2013

Crostata QUESTO E’ PAESAGGIO (48 definizioni) di Franco Zagari

Questa torta è un po’ paesaggio. Ci sono i castagneti d’autunno, le foglie secche e i ricci per terra, gli alberi spogli con dei simpatici frutti rosso/arancio appesi ai rami, la pioggia, lo stare in casa al caldo e la voglia di mangiare dolci tutto il giorno (questo forse riguarda solo me).
Comunque, in Questo è paesaggio parlano davvero di paesaggio (e non di dolci).

Ricetta:




  

Pasta frolla

Pacioccare con le mani 100 gr di zucchero250 gr di farina1 pizzico di sale e 1/2 bustina di lievito. Aggiungere un po' alla volta 100 gr di burro ed amalgamarlo bene. Disporre il tutto nella forma a vulcano e riempire il cratere con un uovo intero e un tuorlo. Con le dita iniziare a girare per mescolare l'uovo con il bordo del cratere e poi con tutto; continuare fino a che non si ottiene un impasto solido, lavorando con il palmo delle mani (non le dita), ma non troppo. Stendere la pasta su una tortiera (imburrata e infarinata) e bucherellare il fondo con una forchetta.
Pulizia del recipiente: la pasta frolla cruda è buonissima (parere personale). Non troppa però.

Crema

Mescolare bene 500 gr di ricotta con 180 gr di zucchero, aggiungere un uovo, un po’ di cacao amaro (tipo un cucchiaino) e un po’ di noce moscata
Versarla sulla pasta frolla e infornare a 180° per 20-30 minuti (attenti al forno).
Pulizia del recipiente: yep !

Castagne

Far bollire le castagne con una foglia di allora per circa un’ora, farle raffreddare e poi sbucciarle. Sciogliere 50 gr di burro in padella, aggiungervi le castagne con 150 gr di zucchero e poi 2 bicchierini di marsala.

Sfornare la torta, mettere le castagne al marsala sopra e cospargere con polvere di cacao.





mercoledì 2 ottobre 2013

seadas UNDERWORLD di Don DeLillo

Metà. Buonissimo dolce sardo, anche se per un dolce da mangiare a fine pasto la presenza dello strutto, del pecorino e del fritto è forse un tantino eccessiva. Però metà seadas….che buona metà seadas, che goduria incredibile. 
E beh Underworld…900 pagine sono tante. 900 pagine di una trama poco fitta e con un sottile minuscolo filo che la tiene unita (una pallina da baseball). 
Diciamo che anche in questo caso, mi sono fermata a metà. 

Ricetta:






Amalgamare 300 gr di farina con 50 gr di strutto, 1 cucchiaio d’olio e acqua (un po’ alla volta, quanta ne serve per ottenere un composto liscio e morbido). Fare una palla e lasciar riposare per mezz’ora, poi stenderla e ricavarne dischi dal diametro di circa 10 cm (ne dovrebbero uscire 12, più o meno).
Mettere sulla metà dei dischetti qualche scaglia di pecorino fresco (abbastanza spessa), un pizzico di zucchero, un pizzico di cannella, un pizzico di buccia grattugiata di limone, coprire con un altro disco e sigillare bene i bordi. Friggere in abbondante olio, sgocciolare e versarci sopra il miele.

Pulizia del recipiente: non pervenuta. La pasta cruda puzzava ancora di strutto (una volta cotta no eh!)


Da mangiare appena fatte, ovviamente.




sabato 13 luglio 2013

crema di albicocche con meringhe QUESTA E’ L’ACQUA di D. F. Wallace

Un dolce che non butta via niente, permette di fare un ottimo uso di albicocche troppo mature e invita a fare delle ottime meringhe con gli albumi “scartati”. Fresco e fruttoso, si può quasi dire che fa stare bene. Abbinato a Questa è l’acqua perché dopo aver letto i racconti di Wallace (e il suo discorso per la cerimonia delle lauree al Kenyon college) non si ha voglia di buttare via niente. Non così fresco e non così fruttoso, ma carico di malattia, depressione, ansia e sconfitte. Però uno splendido libro, non si divora ma si gusta un racconto alla volta, poi ci si distrae e si apprezza che bel tempo che fa, si gusta una dolcissima meringa.


Ricetta




Crema di albicocche


Sbucciare, togliere il nocciolo e tagliare a pezzetti 15 albicocche molto mature (che state per buttare perché troppo mollicce, per esempio). Far sciogliere in una casseruola due noci di burro e aggiungervi poi le albicocche; far cuocere fino a che tutta la frutta non si è disfatta, aggiungere un po’ di cannella (quanto gusta di più), una bustina di vanillina e le noccioline tritate (un po’ così, a occhio). Mescolare un po’ e togliere dal fuoco. Far scaldare 500 ml di latte, e da parte sbattere 80 gr di zucchero di canna con 1 uovo e 4 tuorli (non buttare gli albumi, sarebbe uno spreco….meringhe!). Unire il latte alle uova + zucchero e poi unirvi anche le albicocche. Versare negli stampini imburrati e far cuocere a bagnomaria nel forno a 180°C fino a quando non si saranno induriti. Togliere, lasciar intiepidire e mettere in frigo per un paio d’ore. Spolverare la superficie con un po’ di cannella e qualche nocciolina tritata.

Pulizia del recipiente: il composto di albicocche non è buono, è piuttosto aspro. Unito alle uova-latte-zucchero migliora notevolmente, ma niente di paradisiaco.


Meringhe


Montare a neve i 4 albumi con un pizzico di sale; a metà montatura circa, iniziare ad aggiungere 280 gr di zucchero. Incorporare bene, montare finchè non diventa bello sodo, poi mettere in una tasca da pasticcere e fare le meringhe (su teglia con carta da forno). Infornare a 100°C per circa due ore.

Pulizia del recipiente: dolce dolce, nauseante.






domenica 30 giugno 2013

scones POSSIBLE SIDE EFFECTS di Augusten Burroughs

Un libro che si legge facilmente in lingua originale (anche perché tradotto in italiano non c’è, credo), simpatico, strano, assurdo, scorrevole e veloce. Storie autobiografiche dell’autore, per cui cosa ci si può aspettare dall’autore di Running with Scissors? E cosa ci si può aspettare da delle morbide pagnottine appena dolci pronte dopo solo venti minuti di preparazione? Ho forse scoperto gli scones un po’ troppo tardi, ma così semplici da fare e così versatili da “condire” hanno raggiunto quasi la perfezione (per la mia personale idea di colazione).


Ricetta:




Unire in un contenitore 450 gr di farina, un pizzico di sale e una bustina di lievito. Aggiungervi 55 gr di burro a pezzetti, un po’ alla volta, lavorando con la punta delle dita. Aggiungervi anche 2 cucchiai di zucchero di canna. Sistemare il tutto nella forma a fontana (con il buco in mezzo) e nel buco in mezzo versare 250 ml di latte.  Mischiare velocemente fino a ottenere un composto morbido e unirvi le fragole, lavate-asciugate-tagliate a pezzetti. Lavorare con le mani aggiungendovi ancora farina (quanto basta!), visto che le fragole rendono il composto più umido. Stendere su una superficie infarinata (la pasta deve avere uno spessore di circa 1 cm) e tagliare dei tondi con un bicchiere o qualsiasi cosa tonda della grandezza di un bicchiere, più o meno. Mettere su una teglia con carta da forno e infornare a 220°C per 10 minuti o qualcosa in più. 


Pulizia del recipiente:  non eccezionale, un po’ insipida.


Lasciar raffreddare un po’ (ma anche caldi sono buoni!) e mangiarli tagliandoli a metà con marmellata, burro e marmellata, ricotta e marmellata, burro e zucchero, miele, ….. .






venerdì 31 maggio 2013

torta COSMOFOBIA di Lucia Etxebarria

Cioccolato e lamponi, ma anche caffè, cannella, yogurt … tanti sapori che si mescolano perfettamente per dare vita a questa torta morbidosa. Così come a Madrid, Lucia Etxebarria unisce tanti personaggi di diverse etnie, che si mescolano per dare vita a un libro piacevole e simpatico: immigrati disoccupati e spacciatori, ma anche professori universitari, stilisti, modelle, donne frustrate e musulmane che rinnegano il velo. Una torta e un libro semplici e gustosi.


Ricetta:




Far sciogliere a bagnomaria 250 gr di cioccolato fondente, 30 gr di burro e una tazzina di caffè, e lasciar raffreddare. Sbattere bene 3 uova con 120 gr di zucchero di canna, poi aggiungervi il cioccolato-caffè-burro di prima. Unire con il setacciatore 85 gr di farina, 1 bustina di lievito e cannella (a piacimento). Aggiungervi 190 gr di yogurt bianco e infine i lamponi, circa 200 gr. Versare in una tortiera imburrata e infarinata e mettere nel forno già caldo a 180°C per 35-45 min. Togliere, lasciar raffreddare e capovolgere. Lasciar asciugare un attimino e spolverare con zucchero a velo.


Pulizia del recipiente: stranamente profuma soprattutto di caffè e cannella. Buona!

Per i mega golosi, si potrebbe non spolverare con zucchero a velo ma aggiungere la glassa cioccolatosa  (tipo sacher OPERA STRUGGENTE DI UN FORMIDABILE GENIO).





domenica 28 aprile 2013

biscottini VUOI STAR ZITTA, PER FAVORE? di Raymond Carver

Per chi mi disse: " Stai zitta e dormi ", guardando all'insù.


Deliziosi biscottini a spirale che profumano di burro e cannella e quando si addentano, anche di cioccolato. Buoni da soli, ancora meglio inzuppati in una tazza di the nero. Si impregnano ma non si rompono, morbidosi ma in fondo anche un po’ croccanti. E poi i racconti di Carver, scritti con un linguaggio semplice ma perfettamente studiato, che parlano di vita quotidiana ma “turbata” da qualche evento anch’esso quotidiano. Il quotidiano americano, ovviamente. Si addentano anche i racconti e come con i biscottini, una volta finiti si rimane lì … ad aspettarne un ultimo che però non c’è più.

Ricetta:




Mescolare in una fondina 300 gr di farina, una bustina di vanillina, cannella (a piacere) e un pizzico di sale. Unire 200 gr di burro a pezzetti, lasciato un po’ ammorbidire a temperatura ambiente, e lavorare bene il tutto con le mani. Sbattere 125 gr di zucchero con 2 tuorli fino a ottenere una crema chiara e aggiungerla al composto precedente, continuando a lavorare con le mani. Quando si ottiene una pasta liscia e uniforme, dividerla in due e in una delle due metà aggiungervi 80 gr di cioccolato fondente fatto sciogliere precedentemente a bagnomaria. Avvolgere le due palline di composto nella pellicola e metterle a riposare in frigo per almeno un’ora. Dopo, spianare i due impasti a uno spessore di circa 6 mm e metterli uno sopra l’altro. Arrotolare strettamente le due paste sovrapposte e, di nuovo nella pellicola, mettere in frigo per un’altra mezz’ora. Dopo, tagliare il rotolo a fette spesse circa 0,8 cm e metterle sulla teglia con la carta da forno. Far cuocere a 180°C per 15 minuti.

Pulizia del recipiente: non c'è male, entrambe le paste crude sono piuttosto gustose.


Sono buoni per giorni e giorni, se tenuti in una scatola chiusa.




sabato 20 aprile 2013

calendula muffin L’EDUCAZIONE DI UNA CONTADINA URBANA di Novella Carpenter


Credo che, per qualche fine ragione, chi sia affascinato dall’idea di mettere dei fiori in un dolce lo possa essere anche dall’idea di avere un orto, galline e api in città. Questa è l’esperienza di Novella Carpenter, raccontata nei tre capitoli del suo libro: tacchino, coniglio, maiale. Con un linguaggio più che semplice vengono raccontate vicende più che reali, i problemi e le soddisfazioni. Le grandi soddisfazioni che si ottengono dal “fare” con le proprie mani.

Ricetta:




Unire in una terrina 110 gr di burro lasciato ammorbidire a temperatura ambiente, 110 gr di zucchero, 2 uova, 70 gr di farina e 1 bustina di lievito (con il setacciatore). Amalgamare bene tutto, in modo che non ci siano grumi. Unire poi 1 carota grattugiata, nocciole tritate (quantità abbastanza a piacimento) e petali di calendula (circa 2 cucchiai). Aggiungere latte se necessario, per rendere il composto più morbido.
Versare nei pirottini da muffin e infornare a 180°C per circa 30 minuti.

Pulizia del recipiente: dolce dolce.




lunedì 15 aprile 2013

torta di semolino IL GIARDINO DEI FINZI-CONTINI di Giorgio Bassani


Una torta per il nonno, appassionato di semolino. E un libro di qualche anno fa, come il nonno.

Ricetta:




In una pentola abbastanza capiente versare ¾ di litro di latte, unire una manciatina di sale e portare a ebollizione. Quando il latte è caldo, versare lentamente 150 gr di semolino girando di continuo, per evitare la formazione di grumi. Dopo qualche minuto dall’ebollizione, spegnere e togliere dal fuoco. Aggiungervi 200 gr di zucchero, la scorza di 1 limone grattugiata, 2 uova intere, 60 gr di burro, una manciata di uvetta (precedentemente lasciata ammorbidire in acqua calda) e un bicchierino di marsala. Amalgamare bene il tutto e versare in una tortiera imburrata e infarinata. Cuocere per 35-40 min in forno a 230°C.

Pulizia del recipiente: non amo molto il semolino, ma chi lo ama amerà anche questo impasto.


Spolverare la superficie con zucchero a velo.






domenica 7 aprile 2013

tenerina UNA PERFETTA GIORNATA PERFETTA di Martin Page


Torta mega-cioccolatosa, morbida dentro ma con una crosticina croccante fuori. Semplice da fare e semplice da mangiare. Semplice, come il romanzetto di Martin Page, un’ironica critica alla vita moderna raccontata attraverso le 24 ore di un uomo che da quando si sveglia a quando va a dormire, si suicida.
“La radiosveglia scatta due minuti prima del notiziario del mattino. E’ una vecchia abitudine: mi lascia il tempo di sedermi sul bordo del letto, aprire il comodino e tirare fuori la Magnum 357 carica che ho scrupolosamente preparato la sera, prima di addormentarmi. Anche a costo di perdere qualche minuto di sonno, preferisco uccidermi prima delle informazioni”. 

Ricetta:




Sciogliere a bagnomaria 200 gr di cioccolato fondente con 100 gr di burro e far raffreddare. In una terrina, sbattere 3 tuorli (tenere da parte gli albumi!) con 200 gr di zucchero, unire con il setacciatore 25 gr di farina e poi il cioccolato-burro precedentemente sciolto.
Infine, unire i 3 albumi montati a neve (incorporare piano, mescolando dal basso verso l’alto). Versare il composto in una tortiera imburrata e infarinata, poi infornare a 160°C per circa 30 minuti.

Pulizia del recipiente: squisita, cioccolatosissima.

Spolverare con dello zucchero a velo.





lunedì 25 marzo 2013

tiramisù di segale UN INDOVINO MI DISSE di Tiziano Terzani


Gli strati, ecco quello che hanno in comune il dolce e il libro. Pane di segale - crema al mascarpone - cacao per il tiramisù,  Asia – indovini – viaggi per il romanzo. Terzani alterna piacevolissimamente i racconti delle sue trasferte in treno (come l’eterno Bangkok-Firenze) con quelli dei suoi incontri con i più svariati indovini, da quelli che leggono la mano a quelli che leggono i petali dei fiori. Il tutto sempre accompagnato, immerso, nell’ immagine di un’ Asia che cambia, che perde sempre più la sua autenticità per uniformarsi al resto del mondo. Occidentale. 

Ricetta:




Preparare una buona dose di caffè (per pucciarci poi il pane), zuccherarlo, aggiungerci un po’ di cannella, qualche chiodo di garofano e un goccio di marsala.
Per preparare la crema, in una terrina sbattere bene 2 tuorli con 40 gr di zucchero e aggiungerci 400 gr di mascarpone. Montare a neve i 2 albumi: circa a metà “montatura” versare a pioggia altri 40 gr di zucchero e continuare finchè non diventano a neve ben ferma. Incorporare gli albumi al composto precedente con delicatezza, mescolando dal basso verso l’alto. Aggiungere alla crema un po’ di cannella e nocciole tritate (quantità a piacimento, secondo proprio gusto).
Tagliare il pane di segale in fette alte non più di mezzo centimetro (senza la crosta ovviamente); pucciare ogni fetta nel caffè-marsala aromatizzato e disporla in una teglia, fino a coprire tutto uno strato. Sopra, spalmare uno strato di crema al mascarpone; sopra di nuovo uno strato di pane pucciato e così via fino alla cima (o esaurimento ingredienti). Naturalmente, concludere con uno strato di crema e spolverare con cacao fondente e qualche nocciola tritata.

Lasciare in frigo per qualche ora prima di servire. Deve impregnarsi ben bene.






martedì 29 gennaio 2013

canederli dolci LE CORREZIONI di Jonathan Franzen


Il buono sta nell’unione di elementi diversi: una salsa dolce all’arancia, un’impanatura burrosa alla cannella e delle palline morbide di ricotta. Insieme hanno senso e insieme sono un capolavoro. Separati sono solo pezzi incompleti e forse trascurabili, come sarebbero le vicende dei componenti della famiglia Lambert se presi singolarmente. Invece fanno parte della stessa storia, della stessa società americana e della stessa famiglia e il tutto costituisce un romanzo incredibile. Non certo leggero, ma strepitoso. Come i canederli!


Ricetta:




Mescolare 40 gr di burro, 30 gr di zucchero vanigliato e il succo di 1 limone, fino ad ottenere un composto cremoso. Aggiungere poi 200 gr di ricotta, 2 uova e 25 gr di farina. Amalgamare bene e infine aggiungere 100 gr di pane tostato tagliato a cubetti (io ho usato il pane ai 5 cereali). Lasciare riposare per un’oretta e nel frattempo preparare la salsa e l’impanatura.
Per la salsa, in un pentolino far sciogliere 100 gr di zucchero con un cucchiaio di acqua; unire poi il succo di 1 arancia e continuare a girare. Tagliare a pezzetti 1 mandarino (o 1 mandarancio o 1 arancia) e mettere i pezzetti nella salsa. Togliere dal fuoco quando ritenuto necessario!
Per l’impanatura, far sciogliere in una padella antiaderente 60 gr di burro; unirvi poi 60 gr di pangrattato, 60 gr di zucchero, un pizzico di sale e cannella (a piacimento).
Passata un’ora, formare con il composto alla ricotta delle polpettine e versarle in acqua (moderatamente) salata per circa un quarto d’ora. Toglierle e farle rotolare nella padella con l’impanatura.

Servire con la salsa all’arancia.





sabato 26 gennaio 2013

yogurt cake I PESCI NON CHIUDONO GLI OCCHI di Erri De Luca


Tenera e profumata d’estate, una torta semplicissima leggera e gustosa. Tenera come il primo amore con una bimba dal profumo di mandorle e il tenersi per mano. Estiva come Napoli e i ghiaccioli che si sciolgono al sole. Leggera come un libro che si legge in un giorno. Gustosa come la scrittura di De Luca, scarna di parole ma strabordante di significati.


Ricetta:




Mescolare in una terrina 250 ml di yogurt al limone, 100 ml di olio di semi di girasole, 250 gr di zucchero, 150 gr di fecola di patate, 100 gr di farina, mezza bustina di lievito, 2 uova, la buccia grattugiata di 2 limoni e se ritenuto necessario un goccio di latte. Mescolare bene in modo che non ci siano grumi. Versare in una tortiera imburrata e infarinata e mettere in forno preriscaldato a 180°C per circa 30 minuti (controllarla e toglierla quando la superficie diventa colorita). Mentre la torta cuoce, unire in una casseruola il succo dei due limoni con 80 gr di zucchero e mettere sul fuoco; portare a ebollizione e lasciarlo bollire per 2-3 minuti. Aggiungere anche 2 cucchiai di miele. Quando la torta è pronta, toglierla dal forno e bucherellarla in superficie, delicatamente; versare (altrettanto delicatamente) il succo di limone appena preparato e cospargere la superficie con mandorle tritate.



domenica 13 gennaio 2013

tortini UNDICI SOLITUDINI di Richard Yates


Quando dalla solitudine nasce qualcosa di buono, che siano gli undici racconti di Yates o undici goduriosi tortini di ricotta e banana. Uno tira l’altro, ma con moderazione. Undici protagonisti realistici quindi insignificanti, inquadrati all’ interno del proprio racconto nel momento in cui le rispettive solitudini spingono a un’azione/reazione. Che solitamente fallisce. E così ogni personaggio rimane solo e insignificante nel suo guscio di pasta frolla.


Ricetta:




Ripieno

Raccogliere in una fondina 3 banane (sbucciate e spappolate), il succo e la buccia grattugiata di 1 limone, 200 gr di ricotta fresca lavorata a crema con 40 gr di zucchero e, se piace, 30 gr di uva sultanina ammollata.

Pulizia del recipiente: goduriosa.


Pasta frolla

Pacioccare con le mani 100 gr di zucchero250 gr di farina1 pizzico di sale e 1/2 bustina di lievito (e profumare con la scorza di un limone grattugiato). Aggiungere un po' alla volta 100 gr di burro ammorbidito a temperatura ambiente ed amalgamarlo bene. Disporre il tutto nella forma a vulcano e riempire il cratere con un uovo intero e un tuorlo. Con le dita iniziare a girare per mescolare l'uovo con il bordo del cratere e poi con tutto; continuare fino a che non si ottiene un impasto solido, lavorando con il palmo delle mani (non le dita), ma non troppo. Stendere la pasta (attenzione a tenerne un po’ da parte) e tagliarla a dischi di grandezza opportuna: vanno messi in stampini metallici rotondi di circa 6 cm di diametro oppure, se più facilmente reperibili, i dischi possono anche essere posizionati all’ interno degli stampi da muffin (devono coprire il fondo e tutti i lati). In entrambi i casi, gli stampi vanno precedentemente imburrati e infarinati.

Pulizia del recipientein questo caso non c'è un vero e proprio recipiente ma la pasta frolla cruda è buonissima (parere personale). Non troppa però.

Versare nelle cavità così ottenute il ripieno preparato in precedenza e poi richiudere con i dischi ottenuti dalla pasta frolla prima tenuta da parte; fare attenzione a sigillare con cura i bordi dei due dischi. Mettere gli stampini in forno preriscaldato a 180°C e far cuocere per circa 25 minuti. Una volta cotte le tortine, lasciar intiepidire e togliere dagli stampini (nel caso degli stampi da muffin, far raffreddare e sollevare i tortini dai bordi con molta cura).

Spolverare con zucchero a velo e cannella.