E' un romanzo che scorre
velocissimo, nonostante non succeda praticamente niente (un ragazzo
va in Uruguay per convincere la famiglia di uno scrittore defunto a
dargli il consenso per scrivere la sua biografia). I personaggi sono
pochi, ma ognuno è ben caratterizzato e si impara a conoscerli
tramite i dialoghi che Omar (il protagonista) sostiene con loro. E'
molto semplice, niente di trascendentale, però piacevolissimo e ben
scritto e simpatico. Mi sarebbe piaciuto far parte di quella finta
realtà, in quel luogo straordinario.
In questa crostata invece c'è
un unico protagonista: lo Juglans regia di casa mia, che
quest'anno ha fatto una produzione straordinaria di noci e mi ha
incentivato a cucinare qualcosa di buono, dopo un periodo di vuoto
interiore culinario.
Ricetta:
Pasta frolla
Pacioccare con le mani 100 gr di zucchero, 250 gr di
farina, 1 pizzico di sale, 1/2 bustina di lievito e
cannella (quanto piace).
Aggiungere un po' alla volta 100 gr di burro ed amalgamarlo
bene. Disporre il tutto nella forma a vulcano e riempire il cratere
con un uovo intero e un tuorlo. Con le dita iniziare a
girare per mescolare l'uovo con il bordo del cratere e poi con tutto;
continuare fino a che non si ottiene un impasto solido, lavorando con
il palmo delle mani (non le dita), ma non troppo. Stendere la pasta
su una tortiera (imburrata e infarinata) e bucherellare con la
forchetta.
Crema
Sciogliere 50 gr di burro e far raffreddare; tritare 150 gr di noci
(abbastanza grossolanamente), aggiungervi un tuorlo (tenere l'albume
e montarlo a neve!), 130 gr di zucchero, 200 ml di panna liquida e il
burro di prima. Io ho aggiunto anche qualche cucchiaio di miele
d'acacia strabuono. Aggiungere anche l'albume senza smontarlo.
Versare la crema sulla pastafrolla e infornare a 180°C per 40 minuti
circa. Togliere, far raffreddare, spolverare con zucchero a velo o
cacao!
Nessun commento:
Posta un commento