Un altro romanzo di Eggers. L'ho
iniziato forse con un approccio sbagliato, influenzata da una
trama che non mi ispirava particolarmente, per cui ho cominciato ad
apprezzarlo davvero solo dalla metà in poi. E quindi, alla fine, mi
sono fatta coinvolgere dalla figura disperata del protagonista. Una
disperazione velata, ma davvero malinconica. Non eccessiva,
esasperata, ma tremenda nella sua ordinarietà.
Un'altra crostata, che non
lascia in bocca l'amaro della disperazione ma la freschezza della
menta, tritata fresca e inserita nell'impasto della pasta frolla. E
poi, una crema di ricotta e limone che fa sempre piacere e non
impegna.
Ricetta
Pasta frolla
Pacioccare con le mani 100 gr di zucchero, 250 gr di
farina, 1 pizzico di sale, 1/2 bustina di lievito e
menta fresca fatta a pezzetti
con la mezzaluna (io
ho usato sei foglioline di Mentha
suaveolens).
Aggiungere un po' alla volta 100 gr di burro ed amalgamarlo
bene. Disporre il tutto nella forma a vulcano e riempire il cratere
con un uovo intero e un tuorlo. Con le dita iniziare a
girare per mescolare l'uovo con il bordo del cratere e poi con tutto;
continuare fino a che non si ottiene un impasto solido, lavorando con
il palmo delle mani (non le dita), ma non troppo. Fare una palla,
avvolgerla nella pellicola e lasciare riposare in frigo per almeno
mezz'ora.
Crema
Setacciare 500 gr di ricotta (300 gr di ricotta di capra e 200
gr vaccina) e mescolarla con 125 gr di zucchero a velo, la
scorza di 2 limoni grattugiata e infine 2 uova.
Versare la crema sulla
pastafrolla stesa su una tortiera e infornare a 180°C per 50 minuti
circa. Togliere, far raffreddare, spolverare con zucchero a velo a
piacimento!